giovedì 28 marzo 2013

Giuseppe Ciucci, "La mia gatta Lilly"


Giuseppe Ciucci

La Mia Gatta Lilly


In questa poesia chi parla è Fabiana, la ragazza di Giuseppe:
l'autore l'ha composta ispirandosi a lei e alla loro gatta.
 

Mai ne ho avuta nella mia vita una così piccina,
tu sei la mia prima, cara
sbirulina,

al contrario del tuo padrone
che conta i suoi anni da bambino
e poi conta i suoi gatti con un valore assai
vicino.

Mi ricordo ancora la piccola palla di pelo batuffoloso,
quando dalla tua mamma certosina
conoscemmo il tuo musetto
gioioso.

Tu ti strusciasti subito su di noi, piccola micetta:
ci avevi già scelto per entrare nella nostra umile
casetta.

Ti ho chiamato Furetta per le tue imprese estreme;
ne elenco alcune, ma ogni giorno dovrò aggiornarle
bene.

Flash di velocità, salti verso il cielo,
movimenti di astuzia e giochi col
velo.

Non sei però solo corpo e mente,
non sei mai mancata quando ogni difficoltà era
presente.

In salute, ma anche in malattia,
ti sei messa vicino a noi per guarirla e
cacciarla via.

Ti fermi sempre davanti ad ogni ingresso,
per sorvegliarlo da qualche mistero.
Non importa saperlo, ma la tua protezione
scaccia ogni fastidioso
pensiero.

Da piccina cadesti ingenuamente dal balconcino
e, tutta spaventata, ti nascondesti in quel cementato
buchino.

Il tuo padrone ti trovò a notte fonda, udendo i lamenti:
a mani nude staccò quel muro
e ti riportò salva nei suoi sereni
frangenti.

Nella casa abituale, sia in vacanza che al mare,
sei sempre con noi, anche a Natale.
Tenera, bella, sempre presente e un po’ matta,
ti voglio tanto bene, Lilly, sei la mia
gatta.


djonemesispoesiaeracconti.blogspot.it


www.facebook.com/giuseppe.ciucci

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